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Medita-errando Capitolo 1: tra realtà e percezione

Da dove viene questo velo? Si tratta di una prima illusione originaria o di un processo storico in cui si è oscurato ciò che era chiaro?

- Karl Jaspers, La fede filosofica di fronte alla rivelazione, 1962

Ormai da 46 giorni a questa parte, ovvero dall’insediamento del Governo Conte il primo giugno 2018, il dibattito politico nazionale sembra essersi concentrato, pressoché esclusivamente, su di un solo tema: la questione dei migranti/profughi/clandestini, a seconda della sfumatura che se ne voglia sottolineare.

E degli Italiani chi se ne occupa?

Prima domanda: ma non era “prima gli Italiani!”?

Per ora pare che dei disperati in mezzo al mare, con l’aiuto di qualche Rom, siano riusciti ad accaparrarsi tutta l’attenzione del governo di una nazione di 60 milioni di abitanti.

L’attuale esecutivo ha infatti infranto il record della nullafacenza, disciplina abbastanza competitiva nel Bel Paese. Nei suoi primi 46 giorni di vita, il Consiglio dei Ministri si è riunito ben 9 volte ed ha presentato addirittura 3 decreti.

Il primo prevede un’ulteriore proroga di 6 mesi per i benzinai di modo che possano adeguarsi alle norme sulla fatturazione elettronica (eh?).

Il secondo sostanzialmente regala 12 navi – le avete pagate voi – alla guardia costiera libica – chi sa quale delle tante? – oltre a stanziare 1 milione di euro per le spese di trasferimento delle suddette unità navali – anche questi soldi vostri.

Il terzo, infine, è l’ormai – o meglio, “già” – celebre “Decreto Dignità”, attorno al quale si è sollevato un polverone che – penso – non necessiti di ulteriore spazio qui ed ora. Anche se gli aspetti di cui sarebbe interessante discutere non scarseggiano. Magari la prossima volta.

In sostanza, nessuna delle questioni urgenti che affliggono il nostro caro vecchio Stivale – per citarne solo alcune: disoccupazione, pensioni, emigrazione, Mezzogiorno, infrastrutture e trasporti, politica energetica, istruzione e ricerca, debito pubblico, produttività del lavoro, diseguaglianze formali o sostanziali che siano – è stata non solo affrontata, ma neppure messa sul tavolo.

Il che spiana la strada ad un interrogativo che sopraggiunge rombante: possibile che la questione migratoria sia così importante, così saliente, così urgente da ribaltare completamente il piatto della bilancia a dispetto delle sopracitate problematiche?

Seconda domanda: davvero la questione è così saliente?

In breve: no.

E qui si apre il tema di questo primo capitolo di Medita-errando: la realtà; la percezione; e la voragine che ultimamente le separa.

Fortunatamente per chi scrive – e, auspicabilmente, anche per chi legge – il nuovo millennio ha reso disponibili strumenti quantitativi efficaci e, al tempo stesso, alla portata di tutti. Uno dei più simpatici è Google Trends: completamente gratuito, semplice ed intuitivo.

Piccola parentesi su Google Trends: si tratta di uno strumento statistico estremamente accessibile, elaborato dall’omonimo motore di ricerca, e consultabile gratuitamente online. Qui il link se volete divertirvi anche voi: https://trends.google.com/trends/

A cosa serve?

In sostanza, digitando un termine di ricerca, si può osservare la frequenza relativa con cui quello stesso termine è apparso nelle ricerche degli utenti Google. Inoltre, è possibile restringere i risultati in base a diverse categorie tematiche (società, cultura, sport…), periodo (ultimo anno, mese o settimana…), area geografica (Italia, Europa, il mondo intero…) e lo strumento specifico usato per la ricerca (Google, Google News, YouTube…).

Chiusa parentesi. Torniamo a noi.

Dopo aver molto brevemente introdotto Google Trends, entriamo finalmente nello specifico di questa rubrica: parliamo di migranti/profughi/clandestini e, più in particolare, del binomio -- ora antinomia? -- "realtà - percezione".

Il sopracitato strumento può, per l'appunto, aiutarci a delineare un elemento chiave per il nostro discorso: l’interesse che si crea attorno ad una determinata questione in un dato periodo e luogo. In altre parole, se un argomento diventa saliente, le ricerche Google attorno ad esso dovrebbero manifestare un incremento evidente.

Nel nostro caso, come si può osservare nella parte superiore della figura, sono state scelte 3 parole per cercare di rappresentare l’interesse dell’opinione pubblica attorno alla questione migranti: la prima è appunto “migranti”, il termine più neutro, benché possa sottolineare un ipotetico movente “economico” del fenomeno, nonché una sua intenzionalità, un qualche elemento di scelta; la seconda è “profughi”, notoriamente più “di sinistra”, sottolinea l’aspetto della fuga dalla miseria e/o dalla guerra; infine, “clandestini”, termine invece di dominio dell’elettorato di destra, sottolinea la dimensione dell’irregolarità nell’accedere al Paese.

Elementi da notare: le ricerche contenenti la parola “profughi” si sono concentrate nell’estate del 2015, come rappresentato da quel picco rosso piuttosto evidente; la parola “clandestini” risulta poco utilizzata rispetto alle altre due (che l’elettorato di destra si informi di meno tramite Google?); la parola “migranti”, infine, segue un andamento simile a quello di “profughi”, ovvero i due termini tendono ad avere picchi corrispondenti, seppur di entità diversa. Ciò che sorprende, piuttosto, è la tendenza inversa manifestata da “profughi” e “migranti”: la frequenza relativa del primo termine decresce pressoché ininterrottamente dopo il picco (rosso) del 2015; quella del secondo resta stabile per poi mostrare un incremento notevole all’inizio di quest’estate, superando di gran lunga le ricerche dello stesso termine nel 2015.

E con questo siamo riusciti a supportare l’idea che ultimamente si stia parlando un sacco di migranti.

L’acqua calda insomma.

Tuttavia, grazie alla metà inferiore della stessa figura, possiamo sostenere un argomento molto più interessante: la totale irrazionalità della cosa. Il secondo grafico riporta infatti, sullo stesso asse temporale, il numero di sbarchi effettivi che hanno interessato il nostro Paese (dati UNHCR). Come si può notare, i due grafici non sono molto dissimili: entrambi riportano un forte incremento in corrispondenza dell’estate del 2015 ed una successiva tendenza decrescente.

Cosa non torna?

Il picco blu in fondo a destra nel grafico di sopra, ecco cosa non torna. Si sta parlando un sacco di migranti, ma gli sbarchi sono ai minimi. Inoltre, l’incremento non interessa nemmeno lontanamente allo stesso modo i termini “migranti” e “profughi”, ovvero il primo è divenuto molto più ricorrente del secondo, lasciandoci intuire come il dibattito attorno alla questione non solo si sia ingigantito, ma anche spostato verso una retorica se non “di destra”, sicuramente meno “di sinistra”. L’evidenza aneddotica a riguardo abbonda.

Ad ogni modo, è esclusivo interesse di chi scrive sottolineare l’irrazionalità della rinnovata centralità dell’argomento, la sua illogicità; in nessun modo, di contro, si intende affermarne l’inspiegabilità. È piuttosto normale che quando le azioni di un governo si concentrano sulla questione migratoria – o meglio, “esclusivamente” sulla questione migratoria – si parli di migranti. Questo non toglie tuttavia che il dibattito (la figura sopra) si stia, neanche troppo gradualmente, distaccando da quella che è la realtà (la figura sotto).

Il punto a cui ruota attorno tutta la questione è: perché ciò avviene?

Prima l’uovo o la gallina?

Un quesito – forse tanto interessante quanto difficile da sciogliere – resta da porsi: tutto questo vociare è l’effetto delle politiche dell’attuale governo? O, viceversa, ne è stato la più o meno diretta causa? In effetti, per quale ragione un leader politico dovrebbe intraprendere questa o quest’altra azione se non perché confida di ottenerne un guadagno in consensi?

Probabilmente, entrambe le risposte sono esatte, come in una sorta di perverso effetto Larsen che finirà per farci sanguinare, speriamo soltanto, le orecchie.

Mal comune mezzo gaudio, Karl Jaspers (si veda la citazione in apertura) si arrovellava il cervello con un dubbio poco distante dal nostro: da dove viene questo velo?

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