I Modena City Ramblers contro la frontiera di Ventimiglia
"Ed è ancora così con le sue nuove frontiere: da una parte la gente e dall'altra il potere."
- Modena City Ramblers, Primo Potere
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Viviamo nell'epoca della musica di consumo, dei tormentoni estivi, dell'"I just wanna party". Sono sempre meno i cantautori militanti, capaci di smuovere l'opinione pubblica, e anche l'hip hop, in origine erede ideale di questo fardello, si è ormai largamente concesso a un mercato distaccato e frivolo.
La musica impegnata vende poco, e quindi se ne fa poca. Il grande pubblico ricerca nelle canzoni un diversivo o addirittura un sottofondo, raramente un'occasione di arricchimento culturale o sociale. C'è però chi ancora non si arrende a questo sistema. C'è chi ancora scrive e porta in giro repertori che possono far riflettere; chi tenta di diffondere un messaggio, di fornire un'alternativa. Ma quale può essere ad oggi lo scopo di una musica di questo tipo? Perché potrebbe ancora valere la pena di difendere un'arte politicamente impegnata?
Lo scorso 5 agosto i Modena City Ramblers hanno suonato a Ventimiglia, su invito del sindaco Enrico Ioculano. Piazza Colletta, dove si è tenuto il concerto, era gremita di persone di ogni età, estrazione e colore della pelle. I Modena hanno suonato per ore, facendo ballare ininterrottamente il pubblico, ma non per questo hanno dimenticato la passione politica che da sempre li caratterizza: non sono mancate parole dure contro la frontiera e contro il ministro dell'interno Matteo Salvini, in favore dello scambio culturale e del movimento dei popoli. "Ad alzare muri, non chiudiamo loro fuori, chiudiamo dentro noi", ha detto Davide "Dudu" Morandi, cantante della band emiliana.
Ma i Modena non sono gli unici artisti a porsi contro le frontiere. Il 22 luglio, a Taormina, Fiorella Mannoia ha tenuto un concerto per raccogliere fondi per il programma "Guardiamo Oltre le Frontiere" e non si può dimenticare il caso mediatico generato dall'esibizione dei Pearl Jam a Roma il 26 luglio, in cui il gruppo americano ha intonato Imagine di John Lennon, mentre sullo sfondo veniva proiettata la scritta "#apriteiporti".
Anche tra le nuove leve della musica italiana c'è chi non rinuncia a trattare temi di questo tipo: il singolo L'uomo nero di Brunori Sas ha recentemente vinto il Premio Amnesty International 2018 per il migliore brano sui diritti umani.
Tuttavia, sono sempre meno gli autori e gli interpreti emergenti che si fanno carico di questa responsabilità e, con il lento ma inevitabile ritiro dei veterani, la funzione collettiva della musica rischia di ridursi sempre più, vista come inutile o addirittura come dannosa. Invece l'arte impegnata ha ancora uno scopo e in un periodo storico come questo la sua voce non deve vacillare. I politici, gli economisti, gli statisti – indipendentemente dallo schieramento – si devono occupare in concreto delle questioni sociali e il loro operato non può che essere sottomesso alle situazioni particolari che gli si parano davanti e alla necessità del compromesso. L'artista invece, libero dal peso di questa concretezza, ha la libertà – e quindi il dovere – di difendere ciò che è giusto e ciò che bello, così da tenerne vivo il messaggio e ricordare al pubblico qual è l'obiettivo verso cui si deve tendere.
Se la politica arranca faticosamente nella corsa verso l'integrazione sociale e spesso l'opinione pubblica sembra dimenticare che solo quello è il traguardo finale, l'arte deve spronare entrambi e impedire loro di iniziare a credere, scoraggiati dai numerosi ostacoli, che sia meglio rinnegare quel percorso e magari, rovinosamente, fermarsi del tutto.
I Modena City Ramblers a Ventimiglia non hanno cambiato le cose, non hanno sfondato la frontiera, ma hanno fatto ballare insieme persone incredibilmente diverse, che avrebbero potuto occupare quello stesso tempo scontrandosi tra loro. Hanno insinuato nel cuore dei presenti il dubbio che deve fare da carburante di ogni nostra azione: che la pace sia possibile.
Da dove iniziare:
- I Cento Passi (Modena City Ramblers, Viva la Vida, Muera la Muerte!, 2004)
- Ebano (Modena City Ramblers, Viva la Vida, Muera la Muerte!, 2004) - Bella Ciao (Modena City Ramblers, Riportando Tutto A Casa, 1994)
- In Un Giorno Di Pioggia (Modena City Ramblers, Riportando Tutto A Casa, 1994)
- Contessa (Modena City Ramblers, Riportando Tutto A Casa, 1994)
- Fischia Il Vento (Modena City Ramblers, Tracce Clandestine, 2015)
- L'uomo nero (Brunori Sas, A casa tutto bene, 2017)