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Händel vs Scarlatti: cronache di un epico duello musicale nella Roma dei papi


Diverse volte è accaduto nella storia della musica che celebri musicisti, spesso di pari valore, si scontrassero allo strumento per una sfida, talvolta per il puro spirito goliardico di chi aveva indetto la competizione con fare giocoso, talvolta in amicizia, altre volte per compiacere un pubblico acceso, inebriato dai loro divi e pronto ad azzuffarsi per l'onore dell'uno o dell'altro sfidante, smanioso di decretare in maniera sadica chi fosse il più bravo. Celebri e degne di nota sono ad esempio la sfida fra Mozart e Clementi, avvenuta alla corte di Vienna durante la vigilia di Natale del 1781 e voluta dall'Imperatore Giuseppe II; oppure quella fra Beethoven e Steibelt, proposta nel 1800 dallo stesso Steibelt, celebre pianista che, fresco di trionfante tournée, aveva osato sfidare Beethoven e vide la sconfitta; infine, quella fra Liszt e Thalberg, avvenuta a Parigi nel marzo del 1837.

Vorrei però soffermarmi su una sfida più antica, che ebbe luogo nella barocchissima Roma del 1708: quella fra il sassone Georg Friedrich Händel e il napoletano Domenico Scarlatti.

Prima di iniziare la narrazione del "musical tenzone", spenderò qualche parola per descrivere i due musicisti in questione e il rapporto che correva fra di essi.

I due giovani coetanei, nati nel 1685 (anno fortunato per la musica, che vide la nascita anche di J.S. Bach) si erano incontrati intorno al 1706 a Venezia, ritrovatisi lì entrambi per studiare e perfezionarsi. Scarlatti, che nella città di San Marco studiò sotto la guida di Francesco Gasparini, avrà una carriera che nella maturità lo porterà a lavorare come clavicembalista e insegnante alla corte di Portogallo prima, di Spagna poi. Valente e virtuoso clavicembalista, per questo strumento scriverà oltre 555 sonate, divenute fra le più importanti creazioni tastieristiche della storia della musica, straordinarie per originalità, creatività e per l'estro con cui Scarlatti anticipa gli stili e le armonie del futuro classicismo e romanticismo, e con cui unisce le caratteristiche della musica italiana con gli stilemi della musica popolare spagnola.

Händel, invece, brillerà perlopiù per la musica sacra e operistica: avrà una carriera brillante che lo renderà celebre in tutta Europa, al pari di una "star" odierna, e che lo porterà a Londra al servizio dei sovrani inglesi. Tale attività di compositore gli frutterà una gloria e una ricchezza che innumerevoli musicisti dell'epoca, Scarlatti e Bach compresi, poterono soltanto sognare.

I due, come dicevamo conosciutisi a Venezia, divennero subito amici ed estimatori l'uno delle abilità dell'altro: sul finire del 1707, ad un ballo mascherato, Scarlatti udì un uomo poderoso coperto da una bauta suonare il clavicembalo in maniera magistrale: afferrò quell'uomo per la marsina e gli sibilò ironicamente sotto la parrucca: "I casi sono due: o tu sei Händel, o sei Satana!". L'interpellato, vistosi scoperto, se ne fuggì nel tumulto. Racconti di quanto Händel fosse talentuoso affollano a bizzeffe gli epistolari dei cronisti dell'epoca. D'altro canto, abbiamo anche i resoconti della maestria di Scarlatti: a Venezia era stato invitato a competere con un clavicembalista inglese che in seguito divenne suo amico ed editore della sua musica in Inghilterra, tale Thomas Roseingrave, il quale scrisse di lui: "Non appena ebbe cominciato a suonare, io subito ebbi l'impressione che mille diavoli fossero penetrati nello strumento. Mai prima di quel momento avevo udito, in un'esecuzione, quel certo tipo di passaggi ed effetti." Insomma, i due avevano le carte in piena regola per un duello musicale coi fiocchi: alcuni nobili avevano tentato di farli sfidare già a Venezia, in un salotto sul Canal Grande, ma i musicisti si erano rifiutati di competere. A Roma però, in quella Roma arcadica e sognante di Clemente XI, non ebbero scampo. I due amici vennero invitati a Palazzo Corsini, su Via della Lungara, dal cardinale Pietro Ottoboni, importante mecenate e cultore delle arti del tempo, probabilmente informato dell'amichevole rivalità fra i due da Maria Casimira di Polonia, al cui servizio si era posto Scarlatti, coltissima e soave vedova di Giovanni III Sobieski, re di Polonia. Alla presenza di nobili, arcadi e musici la tanto agognata sfida ebbe inizio.

La serata fu straordinaria, e i due musici diedero entrambi valente prova di improvvisazione, esibendosi in spettacolari piroette sonore, prima al clavicembalo, poi all'organo. Il duello finì in parità: Scarlatti vinse infatti al clavicembalo, mentre Händel all'organo. Il napoletano, dal volto emaciato e triste, adornato di due sfavillanti occhi vagamente cerulei, sempre vestito di nero, aveva stupito tutti i presenti con la sua musica e col suo modo di suonare caratterizzato "da una certa eleganza e delicatezza di espressione", e vinse il primo round con la "preferenza di alcuni", come annotò John Mainwaring, primo biografo del compositore tedesco. Lo stesso Scarlatti, molti anni più tardi, riferì: “A 24 anni entrai in gara con un giovane che si chiamava Händel e che era stimato un prodigio. lo vinsi al clavicembalo come lui mi vinse all'organo”. D'altro canto la superlativa abilità di Scarlatti al clavicembalo era già stata testimoniata a Venezia da Roseingrave, mentre di Händel aveva scritto Francesco Valesio nel suo diario romano: "È giunto in questa città un Sassone, eccellente suonatore di clavicembalo e compositore di musica, il quale oggi ha fatto pompa della sua virtù in suonare l'organo nella Basilica di San Giovanni in Laterano con stupore di tutti". L'alto e massiccio uomo tedesco, infatti, non aveva rivali sull'organo, strumento che esprimeva al meglio il suo modo di suonare ricco di "pienezza, di forza e di energia."

Non sappiamo se le strade di Händel e Scarlatti, dopo quel duello, si incrociarono di nuovo: certo è che tali momenti di incontro fra due geni resteranno per sempre unici nel cuore degli appassionati e nella storia del mondo.

(Nota: per quel che riguarda le date, i giudizi degli studiosi sono discordanti. Per esempio, Marcello Urso nel libro "Domenico Scarlatti" edito da "Trevi" sostiene che il duello sia avvenuto nel 1710, mentre la maggioranza delle fonti in rete indica come anno il 1708. Controverse sono altresì le date di permanenza a Venezia e a Roma di Händel e Scarlatti. Per questa e altre precisazioni, di date come di avvenimenti, ho preferito incrociare le fonti e seguire l'opinione della maggioranza degli scrittori a riguardo.)


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