Tiriamo le somme su Sfera Ebbasta e sulla tragedia di Corinaldo
Fino a che punto la musica trap può essere un cattivo esempio per i giovani? Sfera Ebbasta può essere ritenuto responsabile per quanto avvenuto a Corinaldo? A un mese dalla tragedia, tiriamo le somme e riflettiamo sul ruolo della musica in fatti di questo tipo.
È la notte tra il 7 e l'8 dicembre 2018 e nel locale "Lanterna Azzurra" di Corinaldo, in provincia di Ancona, centinaia di giovani stanno aspettando l'arrivo del trapper Sfera Ebbasta, che avrebbe dovuto tenere un dj set. Improvvisamente, qualcuno spruzza dello spray al peperoncino e scoppia il panico: la folla si accalca contro un'uscita di sicurezza, situata su un ponticello, e uno dei parapetti cede, facendo scivolare molte persone di sotto. Sono in sei a perdere la vita (cinque minorenni e una madre, che accompagnava la figlia), ma i feriti sono decine e decine, alcuni in gravissime condizioni.
Senza attendere lo svolgimento delle indagini, giornalisti e opinione pubblica iniziano istantaneamente a prendere posizione, attribuendo la colpa chi al ragazzo con lo spray, chi ai gestori del locale e agli organizzatori dell'evento e chi allo stesso Sfera Ebbasta, che in quel momento non era neppure presente.
Se l'interesse per le reali dinamiche della tragedia è scemato velocemente (quanti, ad esempio, hanno seguito gli sviluppi successivi abbastanza a lungo da scoprire che "gli oltre 1300 ingressi a fronte di una capienza di 469" si sono poi rivelati essere circa 500?), il dibattito etico sull'implicazione o meno di Sfera e dei suoi testi si protrae invece ancora oggi, tanto tra gli esperti quanto sui social network.
Ma la responsabilità di un simile avvenimento può essere – anche solo parzialmente – ricondotta a delle canzoni?
Secondo Francesco Borgonovo – ex caporedattore del quotidiano "Libero", intervistato il 10 dicembre nel programma radiofonico "La Zanzara", trasmesso da Radio 24 e condotto da Giuseppe Cruciani e David Parenzo -, testi come quelli di Sfera Ebbasta e Young Signorino rappresenterebbero un modello sbagliato per i giovani e i loro personaggi sarebbero "il vuoto spinto, lo zero assoluto". Parenzo sostiene invece che questi discorsi siano sempre stati fatti ad ogni ricambio generazionale ("I nostri nonni dicevano la stessa cosa di Jimi Hendrix") e contesta l'asserzione di Borgonovo secondo cui "Jim Morrison nelle canzoni scriveva le peggio cose, però aveva una dignità artistica che questi qui non hanno", in quanto lo stesso discorso era stato senza dubbio fatto a discapito di Morrison al momento del suo debutto.
Posizioni simili a quelle di Borgonovo sono state propugnate anche su Facebook, appoggiate dalla diffusione di alcune fake news: in un articolo largamente condiviso, si affermava la bassezza morale della trap tutta e di Sfera in particolare, mostrando una presunta foto di quest'ultimo nell'atto di mostrare i genitali di fronte a una grande platea. La foto ritraeva invece Luca Romagnoli, leader del gruppo hard pop Management del Dolore Post-Operatorio, durante l'apparizione della band al Concerto del Primo Maggio del 2013.
Anche non escludendo la possibilità che un artista – tanto un trapper contemporaneo quanto un musicista rock degli anni '60 – possa influenzare con il suo lavoro i propri fan e magari presentare loro uno stile di vita non esattamente raccomandabile, risulta però difficile riuscire a capire cosa questo possa avere a che fare con una tragedia come quella di Corinaldo.
Il peggiore degli esempi musicali non può condizionare in alcun modo la mancanza di adeguate norme di sicurezza in un locale o la scelta degli organizzatori di permettere il sovraffollamento durante una serata, non può incitare né impedire il panico di una folla che tenta di esodare verso l'esterno. Eventualmente – come molti hanno sostenuto – degli ideali sbagliati potrebbero stare alla base del comportamento del diciassettenne che, probabilmente per rubare, ha fatto uso dello spary al peperoncino, dando inizio alla vicenda, ma sono molti i casi simili avvenuti in contesti completamente differenti – si ricordino i fatti di Torino del 3 giugno 2017 durante la proiezione in Piazza San Carlo della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, quando un analogo tentativo di furto causò una vittima e oltre 1500 feriti – ed è pertanto irragionevole pensare che la musica trap vi sia collegata in qualche modo.
Nel suo video a riguardo, Shy del canale YouTube "Breaking Italy" afferma: "Il problema a me sembra essere che impostare un discorso ad ampio respiro [...], setacciando un po' tutto il sistema, farebbe venire meno la necessità immediata di trovare un colpevole, un cattivo, meglio se uno stereotipo [...] da utilizzare come incarnazione del problema: colpisci lui e hai cancellato il problema. Ma non è un modo per risolverlo, così: ci fa soltanto sentire meglio. E in questo caso, infatti, – che strano! – quale miglior colpevole di un adolescente che canta ad altri adolescenti di un mondo incomprensibile? Il trap [...], reo di non predicare ai giovani 'i nobili valori di un tempo'! [...] Ma sapete perché non lo fanno 'sti trapper, come non lo facevano i rapper, non lo facevano i figli dei fiori, come non lo faceva James Dean nel 1955 in Gioventù bruciata? Perché quelle sono le cose che dicono gli adulti e agli adulti, ai genitori, che sono l'autorità, ci si ribella a quell'età. [...] Non è che, sotto sotto, vogliamo tutti quanti più prendercela con un capro espiatorio semplice, che deve esistere per forza, invece di fare uno sforzo collettivo di comprensione di un fenomeno un po' più grande della discoteca della 'Lanterna Sticazzis'? Non è questo un po' il problema del nostro tempo, in realtà?".