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"Cattivo? Io? Naaah, ma cosa dici!": Festival di Sanremo 2019, SECONDA SERATA

Milano, 6 febbraio 2019, 20:40.

La zuppa è pronta. Mi siedo a tavola, mi verso un bicchiere d'acqua e... ah, ho dimenticato il cucchiaio... "Tieni!", dice una voce alle mie spalle.

Trasalisco e mi volto di scatto: due occhi gentili mi osservano da un volto traslucido e fosforescente.

"Ma... ma sei Claudio Baglioni!"

"No, io sono il Fantasma del Sanremo Presente." "Cos... Ah, Pippo Baudo era il Fantasma del Sanremo Passato, quindi tu sei quello del Presente! Ha senso... circa...". Sollevo un istante lo sguardo, pensoso, poi esclamo: "Cosa ci fai qui?".

"Ti porgo un cucchiaio." In effetti, il suo braccio è teso verso di me, ma la mano bluastra regge una posata apparentemente fatta dello stesso materiale ectoplasmico del resto del corpo. Decido di ignorarlo.

"Claudio, dimmi la verità, sei qui per costringermi a continuare le recensioni." "Oh, io non devo costringerti, Pippo mi ha detto di averti già convinto." "Io, beh, ehm... sì, diciamo di sì, insomma... va bene, dai, va bene. Vai ad accendere la TV, io mangio e ti raggiungo!" "Guarda che sta iniziando adesso." "COSA?" Abbandono il piatto e mi precipito davanti allo schermo: comincia la seconda serata del Festival di Sanremo.

Come di consueto, sono i conduttori ad aprire le danze e Baglioni (quello vero, non il fantasma) esordisce con un salvataggio degno del migliore Buffon: stroncando sul nascere i meme a riguardo, paragona il 69 – numero dell'attuale edizione del Festival – al simbolo che rappresenta lo yin e lo yang e dedica l'intera produzione di quest'anno alla fratellanza e all'armonia. Io avevo pensato a tutt'altro, ma magari sono strano io.

"No, tranquillo, lo abbiamo pensato tutti."

"Grazie, Claudio, questo mi rincuora! Comunque, a pensarci bene, questa sera si esibiscono dodici dei ventiquattro artisti che ho già commentato ieri, quindi posso tornare a mang..." "Potresti dare dei voti."

"Dei voti?"

"Sì, tipo un pagellino: metti un voto e lo giustifichi brevemente." Il fuoco mi si accende negli occhi. "Davvero? Posso farlo?" "Certo, però non essere troppo cattivo." "Cattivo? Io? Naaah, ma cosa dici!" Però la sua espressione è dolce e ottimista e io mi sento istantaneamente responsabilizzato. "Va bene, Claudio, farò del mio meglio."

Achille Lauro, Rolls Royce: 6

Perché in Italia i trapper che si sono autodefiniti "rockstar" sono tanti, ma Lauro è il primo a infilare effettivamente un po' di rock 'n' roll – o, per lo meno, una chitarra – in un suo pezzo.

Einar, Parole nuove: 5

Perché una canzone banale è una canzone banale, ma magari questo è solo l'inizio un po' sottotono di una carriera brillante. Magari invece no.

Il Volo, Musica che resta: 2

Perché, si sa, l'1 non è recuperabile e non vorrei che il fantasma di Baglioni ci rimanesse male.

Arisa, Mi sento bene: 4

Perché Arisa si sente bene, ma purtroppo la sento bene anche io e sinceramente preferirei di no.

OSPITE: Fiorella Mannoia

"Spero che vinca lei, Claudio." "Ma Fiorella non è in gara, lo sai." "Sì, lo so, ma lasciami illudere per un paio di minuti." Io e il fantasma ascoltiamo l'esibizione in silenzio, poi ci guardiamo. "Che classe." "Sì, che classe."

Nek, Mi farò trovare pronto: 5

Perché, come si diceva ieri, da un po' di tempo sembra che Nek ricicli sempre la stessa canzone e a furia di usarle le cose sbiadiscono.

OSPITE: Pippo Baudo

Pippo Baudo è una sagoma ed è l'uomo che più di tutti incarna l'anima del Festival. Il Fantasma del Sanremo Passato della recensione di ieri era lui mica a caso!

Daniele Silvestri, Argentovivo (con Rancore): 9

Perché è il miglior pezzo di quest'anno e al momento dell'uscita della versione in studio c'è stata una bella sorpresa: oltre a Rancore, al fianco di Silvestri figura anche Manuel Agnelli e questo curioso terzetto funziona, funziona davvero.

OSPITE: Michelle Hunziker

Michelle non sta bene e quindi è presente solo in collegamento telefonico. L'audience si abbassa istantaneamente e qualche milione di maschi italiani torna a giocare a Fortnite.

Ma è uno scherzone! In realtà Michelle c'è! Solo che il pubblico ormai è perduto: non si può lasciare una battle royale a metà.

Ma Bisio e la Hunziker cantano La lega dell'amore di Elio e le Storie Tese! Un numero esiguo di maschi italiani torna davanti alla TV: sono loro i veri uomini, perché va bene la Hunziker e vanno bene i videogiochi, ma gli Elii vengono prima di tutto!

Ex-Otago, Solo una canzone: 5

Perché l'indie italiano può essere molto più di questo e perché va bene la cultura indie, ma c'è comunque un limite a quanto si può stonare su un palco.

OSPITE: Marco Mengoni e Tom Walker

Ricordate quando, nel lontano 1983, Vasco Rossi partecipò al Festival e arrivò penultimo con Vita spericolata? Ecco, questo aneddoto non c'entra niente, ma ascoltare Mengoni mi fa venire in mente il titolo di un'altra bellissima canzone di Vasco: La noia.

Ghemon, Rose viola: 8

Perché Ghemon merita di arrivare al grande al pubblico e, se questo Festival e questa canzone sono il mezzo per riuscirci, allora va bene così.

Loredana Bertè, Cosa ti aspetti da me: 6

Perché la canzone è abbastanza oscena, ma un timbro così nella storia capita una volta sola e la standing ovation del pubblico ne è la conferma.

Paola Turci, L'ultimo ostacolo: 4

Perché stamattina ho ascoltato la versione in studio di tutti i brani del Festival e questo è l'unico che non ho riconosciuto finché non ho letto titolo e artista.

Negrita, I ragazzi stanno bene: 8

Perché il pezzo migliora ad ogni ascolto e perché i Negrita suonano "con in mano una chitarra e un mazzo di fiori distorti / per far pace con il mondo dei confini e passaporti, / dei fantasmi sulle barche e di barche senza un porto, / come vuole un comandante a cui conviene il gioco sporco".

Federica Carta e Shade, Senza farlo apposta: 3... no, 4... no, 3... boh?

Perché chi se ne frega.

OSPITE: Pio e Amedeo

Simpatici, eh, ma tra i conduttori quest'anno c'è Virginia Raffaele, che è simpatica, bella e bravissima: è difficile reggere il confronto.

OSPITE: Riccardo Cocciante

Certo, facciamolo esibire a notte fonda Cocciante, un'ora dopo l'ultimo artista in gara, quando svegli ci siamo solo io e la babysitter dei ragazzi de Il Volo, che aspetta arrivino in hotel per metterli a letto! Comunque l'esibizione è una bomba e l'orchestra, con brani simili, ha finalmente occasione di esprimere tutto il suo potenziale.

OSPITE: Laura Chiatti e Michele Riondino

OH, MA BASTA OSPITI! E CHE È? BASTA! Ah, sono gli ultimi. Allora ve bene, dai.

"Bene, Claudio, anche la seconda serata del Festival è conclusa. Certo che dura tantissimo, ormai la mia zuppa sarà immangiabile..." "Hai ragione, finisce così tardi che si potrebbe quasi rimanere svegli ad aspettare che inizi la serata successiva."

Io e il Fantasma del Sanremo Presente ci guardiamo fissi per un lungo istante, cercando di interpretare le reciproche intenzioni.

"Just Eat e Netflix?" "Just Eat e Netflix." "Bravo, Claudio, così mi piaci."

A domani!

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