Franco Cerri e Radio Tevere: il jazz come simbolo della liberazione dal fascismo
Com'è noto, il jazz nasce negli Stati Uniti all'inizio del XX secolo, come evoluzione delle forme musicali utilizzate dagli schiavi afroamericani e dal loro incontro con la musica europea, ma è solo dagli anni '20 che esso conosce reale notorietà, tanto che in seguito si arrivò a parlare di età del jazz.
Quello che non molti sanno è che questo genere fu osteggiato in Europa e in particolare in Italia durante il periodo fascista e che solo grazie al contrabbando e al lavoro di alcune personalità più o meno schierate riuscì a ottenere diffusione nel nostro Paese durante la guerra.
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La messa al bando del jazz iniziò con la promulgazione delle leggi razziali del 1938, che sostenevano l'autarchia dell'Italia anche in campo musicale. Il jazz – e sopratutto il suo innovativo tempo sincopato, il rag-time – fu accusato di allontanare dai valori spirituali, professando il culto della vita materiale e inducendo a "mollezze e lussurie". Nel 1939 il quotidiano "Popolo d'Italia", fondato nel 1914 da Benito Mussolini, scriveva che "la musica moderna di jazz è una delle armi giudaiche più forti e più sicure" capace di "distruggere il senso artistico di molta gente". Ad opera del Partito, si assistette a una diminuzione dell'importazione di musica americana e all'italianizzazione di musiche e testi stranieri.
Nonostante ciò, l'opposizione a queste restrizioni non tardò a manifestarsi e ben presto la musica jazz divenne un simbolo artistico della liberazione dal fascismo.
Alfiere di questo nuovo genere fu Radio Tevere, nata nel 1944 dal trasferimento a Busto Arsizio del centro radiofonico Roma Prato Smeraldo, voluto dai fascisti. Caratterizzata da un umorismo sferzante – lontano dai toni austeri di Radio Milano –, la radio ottenne da subito grande successo da entrambi i lati della Linea Gotica.
Durante la guerra civile, proprio grazie al nome di Radio Tevere, l'emittente poté fingere di trasmettere dalla capitale, già liberata dagli americani, diffondendo la musica proibita direttamente dal territorio fascista.
Una figura fondamentale della radio fu il chitarrista Franco Cerri, adesso riconosciuto tra i più importanti esponenti del jazz italiano, che ancora il 10 aprile 2014 – ospite in una puntata del programma televisivo di Elio e le Storie Tese Il Musichione – ricordava come tra il '44 e il '45 suonasse dal vivo a Radio Tevere, favorendo la circolazione della musica che poi lo avrebbe reso celebre.
Il jazz, osteggiato e rifiutato dal potere politico, si affermò in questo modo come musica della liberazione e Radio Tevere (che dopo la guerra poté poi rinominarsi Radio Busto Arsizio) fu la prima radio ad annunciare la caduta del Regime Fascista il 25 aprile 1945, trasmissione che fu ricevuta anche negli Stati Uniti.