Rocketman: il film su Elton John che eclissa Bohemian Rhapsody
Lo scorso 29 maggio è uscito nelle sale cinematografiche italiane Rocketman, film biografico incentrato sulla carriera e sulla storia personale del cantante, compositore e musicista britannico Elton John.
La pellicola segue di esattamente sei mesi la distruibuzione del successo mondiale Bohemian Rhapsody – altro biopic musicale, dedicato ai primi quindici anni della carriera dei Queen e del loro leader Freddie Mercury –, senza riuscire a eguagliarne gli incassi, ma raggiungendo forse vette artistiche più elevate.
Appare dunque necessario un confronto.
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Il regista di Rocketman, Dexter Fletcher, ha in parte lavorato anche a Bohemian Rhapsody: dopo il licenziamento di Bryan Singer, è stato infatti Fletcher ad ultimare il film sui Queen, salvo poi non essere accreditato.
Nonostante questa premessa, l'idea alla base delle due produzioni è molto differente: più lineare la prima, più eccentrica quella su Elton John, aderente al genere del musical e soprattutto caratterizzata da elementi stravaganti e surreali. Grazie a questi ultimi, la storia di Rocketman si discosta subito dalla semplice narrazione dei fatti, intraprendendo in simultanea un viaggio emotivo con valore universale.
Nonostante ciò – e anzi a maggior ragione –, non mancano gli elementi più crudi e terreni tipici della vita di una rockstar, come il sesso, l'omosessualità, la droga e la depressione. In Bohemian Rhapsody tali temi vengono trattati in modo più o meno edulcorato, in modo da evitare censure (scelta che portò l'attore Sacha Baron Cohen a riunciare ad interpretare Freddie), mentre qui niente è lasciato all'immaginazione. Questo non appesantisce la storia, ma anzi permette di andare più a fondo nella comprensione del dolore del protagonista.
Infatti il personaggio di Elton John – magistralmente interpretato da Taron Egerton – viene qui presentato in modo profondamente umano (lontano dal tentativo di mitizzazione del frontman dei Queen, continuamente oscillante tra l'apprezzabile e il ridicolo). In questo modo è facile provare empatia verso di lui, tanto da beneficiare direttamente del suo percorso di ripresa, arrivando inevitabilmente a sentirsi meglio, un effetto catartico che sprona ad impegnarsi per migliorare la propria vita.
Tutto questo non sacrifica l'aspetto tecnico di Rocketman, che anzi raggiunge livelli altissimi: gli attori sono lodevoli, i tempi cinematografici sono impeccabili, la scenografia è meravigliosa e ad ogni personaggio – diversamente da quanto avviene in Bohemian Rhapsody – viene data la giusta importanza e caratterizzazione (in particolare il film ha l'enorme merito di far conoscere adeguatamente al grande pubblico la figura di Bernie Taupin, autore di praticamente tutti i testi di Elton John).
Un'altra grande differenza tra le due pellicole consiste nelle scelte riguardanti la musica: in Bohemian Rahpsody vengono utilizzate le registrazioni originali dei Queen e gli attori mimano (impeccabilmente, va detto) ciò che avviene in ogni canzone; in Rocketman tutte le canzoni sono riarrangiate, riregistrate e cantate dagli attori stessi: in questo modo, esse possono sia essere utilizzate in scene che rappresentano le fasi di scrittura o i concerti sia come vero e proprio metodo narrativo, com'è tipico del musical.
L'unica piccola nota negativa del film è rappresentata dalle consuete scritte che, dopo l'ultima scena, intervengono a rissumere gli anni successivi della vita del protagonista: in questo caso, esse tendono eccessivamente a cercare di strappare una risata al pubblico, costituendo uno stacco un po' brusco dal finale, ricco di pathos e forza emotiva. L'effetto è però subito arginato dalle immagini che accompagnano i primi titoli di coda, una bellissima comparazione tra alcune scene del film e foto reali di Elton John, e questo ci ricorda come la figura in cui tanto ci siamo immedesimanti esista realmente e meriti la nostra ammirazione. La visione di questo film non soddisferà chi mal sopporta il genere del musical, ma lascerà un profondo messaggio di speranza nel cuore di chiunque sia disposto a superare questo e ogni altro pregiudizio. Rocketman è un film che insegna a volersi bene.