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'Heroes' di David Bowie: a trent'anni dalla caduta del muro, possiamo ancora essere eroi

"I, I can remember / Standing by the wall / And the guns shot above our heads / And we kissed, as though nothing could fall / And the shame was on the other side / Oh, we can beat them, for ever and ever."

Lo scorso 9 novembre si è festeggiato il trentennale del crollo del Muro di Berlino, che per ventotto anni aveva diviso la Germania e, in un certo senso, tutto il mondo occidentale.

All'epoca della cortina di ferro moltissimi artisti – da Elton John ai Pink Floyd, dagli U2 agli Scorpions – scrissero canzoni legate al muro, ma su tutte spicca "Heroes", il capolavoro immortale di David Bowie.

Bowie si era trasferito a Berlino Ovest con l'amico Iggy Pop verso la fine del 1976, con l'obiettivo di disintossicarsi e dare una svolta alla propria carriera. Ben presto aveva iniziato a collaborare con Brian Eno e a gennaio del 1977 aveva pubblicato l'album Low, che aveva segnato una svolta minimalista per l'artista inglese e aperto la strada a quella che sarebbe poi passata alla storia come "trilogia berlinese".

A quel punto, anziché imbarcarsi in un tour, Bowie continuò a scrivere e, sempre con l'aiuto di Brian Eno, a settembre dello stesso anno fece uscire "Heroes", il disco in cui figura il singolo omonimo.

Registrato negli Hansa Tonstudio, che si affacciavano direttamente sul muro, l'album fu largamente ispirato alla situazione politico-sociale della Berlino dell'epoca.

Il brano "Heroes", in particolare, cita direttamente una scena realmente avvenuta durante la produzione del disco: affacciato alla finestra dello studio, Bowie vide il produttore Tony Visconti abbracciare la corista Antonia Maaß sotto il muro e questo gli diede l'idea per il testo della canzone, che era a lungo rimasta strumentale.

Il risultato fu un messaggio di speranza, un invito a impegnarsi per superare le difficoltà in nome dell'amore. Nel tempo divenne simbolo di quella resistenza pacifica, ma decisiva, che compiono tutte le persone che stanno insieme, in faccia alla guerra e all'orrore.

Le virgolette presenti nel titolo furono aggiunte con intento ironico, per sdrammatizzare l'immagine di un eroe che altrimenti sarebbe stato troppo romantico e ridondante, ma la cosa fu perlopiù ignorata e "Heroes" si fece strada con serietà nel cuore degli ascoltatori.

Anche se oggi molti ignorano la storia e il reale significato della canzone, essa rappresenta ancora un invito ad avere coraggio. In un mondo diviso da molti nuovi muri – visibili e non –, "Heroes" ci insegna a difendere quell'amore che supera i confini, che non conosce divisioni, che non è disposto a cedere alla paura.

Quarantadue anni dopo la pubblicazione del singolo, trent'anni dopo la caduta del muro, possiamo ancora essere eroi.

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